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Targa di Prova: Tutto quello che devi sapere

C’è un bambino che non abbia almeno una volta guardato con curiosità quella piccola piastra quadrata appesa al retro di un’auto?

Questo piccolo oggetto misterioso alla fine si è rivelato essere una piastra di prova, un pezzo di equipaggiamento cruciale per assicurarsi che la strada sia sicura.

Ma cos’è esattamente e chi la può usare? Continua a leggere per scoprirlo!

Qual è lo scopo della targa di prova?

Durante un anno, l’autorizzazione alla circolazione di prova può essere rinnovata se le targhe vengono rilasciate dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti attraverso la Motorizzazione Civile della provincia del richiedente.

Chiunque può utilizzare la targa di prova?

La targa prova è autorizzata all’uso da quattro macro-categorie di soggetti.

  • Aziende che trasferiscono veicoli non ancora immatricolati da o verso aree di stoccaggio, o aziende che rappresentano i produttori di veicoli a motore o rimorchi, per esempio concessionari, commissionari, agenti di vendita e così via. In questa categoria ci sono anche istituti universitari ed enti di ricerca che conducono esperimenti sui veicoli;
  • Carrozzerie e produttori di pneumatici;
  • I produttori di sistemi o dispositivi di equipaggiamento e i loro rappresentanti, rivenditori, agenti commissionari, agenti di vendita, così come i rivenditori autorizzati che installano sistemi e dispositivi per veicoli a motore o rimorchi;
  • Per conto proprio, proprietari di officine che eseguono riparazioni e conversioni.

Se il veicolo circola senza che il titolare dell’autorizzazione o il suo delegato sia presente, il Codice della Strada stabilisce che ci sarà una multa tra 87 e 345 euro se il titolare dell’autorizzazione o il suo delegato non è a bordo. Così come una multa che va da 173 a 695 euro ed eventualmente la confisca del veicolo se vengono commesse più di tre violazioni come indicato sopra.

In Italia, San Marino, Austria e Germania è richiesta una targa di prova per circolare, quindi i restanti paesi UE e non UE sono esclusi.

Quali sono i casi di targhe di prova illegittime?

Questa decisione della Terza Sezione Civile della Corte Suprema di Cassazione del numero 17665 del 25 agosto 2020 mette fine ad una pratica consolidata dei commercianti di auto usate rendendo illegale l’uso della targa di prova sui veicoli registrati.

Nel caso in cui un veicolo usato con una targa di prova esposta sia coinvolto in un incidente senza assicurazione, il conducente di quel veicolo sarà responsabile del risarcimento.

Quando si tratta di auto usate che sono esposte al pubblico o a potenziali acquirenti, su strade pubbliche in ogni momento, i concessionari devono operare con veicoli registrati e assicurati, sottoporsi a revisioni periodiche, o utilizzare la targa di prova su veicoli non registrati.

La Commissione Trasporti della Camera dei Deputati ha bloccato un disegno di legge sull’argomento dal 14 novembre 2018. Di conseguenza, le targhe di prova potrebbero essere utilizzate anche su veicoli già registrati, il che modificherebbe la norma che regola i veicoli di prova.

Qual è il costo di una targa di prova?

Contrariamente alla percezione comune, il processo burocratico per la richiesta della targa di prova è relativamente semplice e relativamente poco costoso.

Ottenere una targa di prova è incredibilmente economico: solo 18,37 euro, a cui però vanno aggiunti alcuni costi aggiuntivi che variano, anche se di poco, a seconda della regione. La motorizzazione della tua zona sarà in grado di dirti quanto hai speso complessivamente, ma se vuoi una stima centesimo per centesimo, devi chiedere lì.

Una volta ottenuta la targa di prova, sarà valida su auto, moto e scooter e rimorchi. È interessante sapere che il costo per il rilascio della targa di prova non varia a seconda della categoria di veicoli su cui verrà esposta.

Al costo di emissione della targa deve essere aggiunta l’assicurazione RCA, l’assicurazione di responsabilità civile obbligatoria. Un altro requisito per applicare la targa di prova ad un veicolo è una revisione periodica.

Come funziona una targa di prova?

Una targa di prova è una targa temporanea alfanumerica utilizzata per identificare i veicoli che non sono ancora stati registrati. Avendo la targa di prova sul loro veicolo, possono viaggiare su strade aperte al traffico, dove altrimenti non potrebbero, permettendo loro di effettuare prove tecniche, test su strada, o trasferimenti, per esempio tra concessionari.

Ci sono due strumenti legali che regolano le targhe di prova:
“Regolamento che semplifica la procedura di autorizzazione per le prove dei veicoli” è il Decreto del Presidente n. 474 del 24 novembre 2001.
Gli articoli 98 e 254 del Codice della Strada sono stati abrogati, così come il regolamento di attuazione del Codice della Strada, comprese le disposizioni per le targhe di prova.

Tipicamente, le targhe di prova sono composte da due caratteri alfanumerici, la lettera P (che appare su ogni targa) e poi cinque caratteri alfanumerici. Le lettere e la P appaiono in nero. Questo si basa su un modello mantenuto dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che è allegato al decreto presidenziale numero 474 del 2001.

Una posizione per la targa di prova è anche specificata dal regolamento. L’autorizzazione a circolare deve essere esposta nella parte posteriore del veicolo insieme a una targa, che può essere trasferita da un veicolo all’altro, recante una serie di caratteri alfanumerici corrispondenti all’autorizzazione stessa.
La targa si trova sulla parte posteriore del veicolo trainato quando è attaccato a un autotreno o a un autoarticolato.

Le targhe di prova possono essere utilizzate solo per far circolare un veicolo alla volta e devono essere tenute a bordo del veicolo, che deve essere guidato dal dipendente autorizzato o dal delegato.

autore del sito Assicurazionialtelefono.it

L’Autore

Marco P.

Da anni sono appassionato di economia e finanza, e il mio obbiettivo con questo sito è quello di chiarire alcuni dubbi e quesiti riguardanti il settore delle assicurazioni.

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